Scritto nel 1862 , I miserabili è stato uno dei romanzi più
importanti del XIX secolo che lo vede tra i più popolari e letti. Ambientato nelle
Francia post restaurazione, riporta la vicenda di vari personaggi tra cui il
protagonista Jean Valjean condannato al bagno penale e per questo esiliato
dalla società. Questo romanzo è uno dei libri più belli che io abbia mai letto
in quanto ricco di particolari che portano il lettore non solo ad appassionarsi
alla vicende ed a immedesimarsi ma anche a conoscere nel dettaglio la classe
sociale che l’autore identifica come “i miserabili”, la più bassa e povera di
tutte. Sono descritte inoltre con estrema cura la città di Parigi e i suoi
abitanti.
Il linguaggio e lo stile di Hugo rendono un romanzo, che è
piuttosto lungo, scorrevole grazie ad una vena ironica che percorre tutta la
vicenda creando anche passaggi divertenti.
Di seguito riporto la trama in breve:
Meravigliosa storia di una seconda possibilità. Jean Valjean, giovane
potatore molto povero, ruba del pane per il figlio della sorella che sta per
morire di fame. Arrestato è condannato al bagno penale in cui è un forzato e
dato che tenta più volte l’evasione la sua pena raggiunge i 19 anni di carcere.
Uscito dal bagno, in libertà vigilata e con il passaporto giallo che lo
identifica come un soggetto molto pericoloso, viene scacciato e temuto da
tutti. Non Accolto da nessuna locanda, nemmeno la più infima, chiede asilo al
vescovo di Digne che ha un carattere molto caritatevole tanto che vive in quasi
totale povertà. Jean Valjean rispondendo ai suoi vecchi istinti deruba il
vescovo ma è catturato poco dopo e riportato del vecchio che invece di accusarlo
finge di avergli regalato i preziosi rubati. Prima che il ladro si allontani di
nuovo il vescovo parla con lui dicendogli che con quei preziosi compra la sua
anima e che quindi non potrà più commettere del male ma dovrà promettere di
essere un uomo onesto.
Dopo questo incontro Jean Valjean non riuscirà più a commettere reati e
sotto falso nome diventa il sindaco di una piccola cittadina di cui
ristabilisce l’economia con le sue geniali idee usate nella sua fabbrica con
cui da lavoro a molti.
La storia di Jean Valjean si intreccia con quella di Fantine, ragazza
giovane e dolce che è stata illusa da un nobile e lasciata con una bambina che
la donna ha lasciato in affida ai locandieri Thenardier, che pensa onesti e
invece le chiedono soldi per la bambina che è in realtà trattata come una
serva.
Quando il segreto della sua bambina viene scoperto, Fantine è la
licenziata dalla fabbrica di Jean Valjean e per sopravvivere e pagare i
Thenardier è costretta a grandi sacrifici ed in fine a prostituirsi. In breve
tempo si ammala e dopo aver aggredito un cliente che l’aveva bagnata con la
neve, viene arrestata da Javert inflessibile poliziotto. Jean Valjean come
sindaco fa liberare Fantine, indispettendo Javert che già sospettava della sua
vera identità dopo averlo visto salvare un operaio da sotto un carretto.
Mentre Jean Valjean si prende cura di Fantina e cerca di riunirla alla
piccola Cosette, Javert lo denuncia ma quasi allo stesso tempo un altro uomo è
riconosciuto come Jean Valjean e sta per
essere condannato al suo posto. Combattuto dalla possibilità di salvarsi e il
salvare l’uomo sconosciuto Jean Valjean si reca al tribunale dove seguendo gli
insegnamenti del buon vescovo si autodenuncia entrando così nel mirino di
Javert che da qual momento gli darà la caccia spietatamente. I due si
incontreranno davanti al letto di morte di Fantine che perderà la vita a causa
della paura di essere arrestata da Javert. Qui Jean Valjean viene arrestato.
Dopo molti anni grazie ad un fortunato incidente Jean Valjean riesce a fuggire
e viene dichiarato morto sui giornali. Ormai libero va alla locanda dei
Thenardier a prendere Cosette, cosa che potrà fare solo dopo aver pagato molti
soldi ai fraudolenti locandieri. Tutto sembra andare per il meglio per un breve
periodo in cui Jean Valjean dopo l’onestà imparerà anche ad amare grazie alla
piccola Cosette che ama come una figlia. Javert tuttavia, sempre sulle sue
tracce lo ritrova e lo costringe ad una burrascosa fuga al termine del quale
Jean Valjean e Cosette si ritrovano in un convento di clausura in cui
troveranno asilo per diversi anni.
Giunta all’adolescenza Cosette lascerà il convento con il padre Jean
Valjean e durante le passeggiate con Quest’ultimo incontrerà il giovane Marius
di cui si innamorerà perdutamente. Marius ha abbandonato il ricco nonno per
divergenze ideologiche e vive in povertà e una volta visto il sorriso di
Cosette ricambia l’amore della fanciulla. Tuttavia i giovani non sembrano
destinati a stare insieme perché Jean Valjean all’oscuro dell’amore sbocciato e messo in allarme vorrebbe portare la ragazza
in Inghilterra. Quando Marius apprende la notizia e non trova Cosette decide di
morire in battaglia sulle barricate della rivolta. In forma la ragazza con un biglietto e le dichiara il
suo amore ma la lettera giunge a Jean Valjean. La lettera di Marius distrugge
il mondo di Jean Valjean che pensava di essere l’unico affetto di Cosette,
tuttavia anche se geloso del ragazzo va alle barricate disposto a sacrificarsi
per salvare il giovane. Marius alle barricate è gravemente ferito e viene
portato in salvo da Jean Valjean attraverso le fogne. Presso l’uscita dalla
fogna Jean Valjean incontra Thenardiere che lo fa uscire dalla stessa in cambio
di soldi. Sembra tutto finito quando fuori dalla fogna Jean Valjean incontra
Javert a cui aveva risparmiato la sera prima la vita sulla barricata, in quanto
il poliziotto era prigioniero dei ribelli e quindi condannato a morte.
Insieme riportano Marius dal vecchio nonno dopo di che Jean Valjean
chiede il permesso a Javert di passare dalla sua casa prima di essere
arrestato. Dopo essere arrivato a casa e aver salito le scale Jean Valjean da
una finestra vede che Javert lo ha lasciato andare.
Javert preso da dubbi esistenziali che coinvolgono tutta la sua vita
incapace di accettare che un condannato possa diventare un uomo onesto si
sucida nella Senna.
Jean Valjean acconsente al
matrimonio di Cosette e Marius ma pur sapendo che la sua presenza mette in
pericolo la felicità degli sposi non riesce ad allontanarsi da colei che ama come
una figlia, perciò dopo aver rivelato la sua vera identità al genero chiede
solo di vederla per poco tempo tutte le sere in una stanza dimessa e lontana
dal centro della casa. Marius anche se vorrebbe allontanare quel galeotto dalla
sua casa acconsente agli incontri ma se ne pente e fa in modo che Jean Valjean
capisca di non essere gradito.
Così Jean Valjean giorno per giorno lotta contro se stesso fino a
riuscire ad interrompere le sue visite e alla cameriera di Cosette che chiede
di lui fa dire di essere partito per un lungo viaggio.
La separazione dell’unico essere che ama porta Jean Valjean ad
ammalarsi per la solitudine e l’uomo senza più la sue famosa forza si ritroverà
in fin di vita.
Poche ore prima della morte di Jean Valjean, Marius grazie ad un
inconsapevole Thenardier viene a sapere che è stato proprio il suocero galeotto
a salvagli la vita attraverso le fogne, così prendendo con se la moglie Cosette
si precipita dal vecchio morente.
Jean Valjean ormai alla fine morirà
felice perché amato da sua figlia
Cosette e anche dal genero Marius.
Scritto da La passante


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