Alfred Nobel nel 1895 lasciò nel suo testamento disposizioni per cui si istituisse un premio da destinare all'autore che: "nel campo della letteratura mondiale che si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale".Il primo premio Nobel è stato assegnato nel 1901 al poeta francese Armand Sully Prudhomme per: "in riconoscimento della sua composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, perfezione artistica ed una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto”
Sully Prudhomme, il cui vero nome era Renè Francois Armand Prudhomme, nacque a Parigi nel 1839 e morì a Chatenay-malabry nel 1907. Figlio di un negoziante era affascinato dalle scienze a cui non poté dedicarsi per un problema di vista, così studiò letteratura e lavorò in un industria manifatturiera ed infine nell'Accademia di Francia.
La sua poesia tratta di vari argomenti a partire dalle pene amorose per un amore non ricambiato, passando poi dalla politica quando la Francia fu sconfitta nella guerra franco-prussiana del 1870 ed infine il poeta cerca di creare un nuovo genere esponendo temi filosofici in poemi ricchi di scenari fantastici.Oltre alle sue numerose raccolte poetiche, Prudhomme, lasciò anche molti scritti in prosa in cui esponeva le sue idee etiche e morali con l'intenzione di consigliare l'umanità nel creare un società migliore. Sono stati poi stampate le sue corrispondenze con gli amici, il suo diario e un quaderno di pensieri utili
per conoscere la personalità di questo autore.
Di seguito riporto una delle sue poesie:
IL VASO INFRANTO
Il vaso in cui questa verbena muore
fu incrinato da un colpo di ventaglio;
il colpo appena appena li sfiorò:
nessun rumore lo ha rivelato.Ma la sottile lieve incrinatura
che ne morde il cristallo ad ogni giorno,
con una marcia sicura e invisibile
ne ha fatto lentamente tutto il giro.
L'acqua fresca e fuggita goccia a goccia,
si è consumato l'umore dei fiori:
non se n'è accorto nessuno ancora;
non lo toccate, il vaso ormai è infranto.
Spesso così la mano che si ama
intacca il cuore se appena lo sfiora,
e poi il cuore da solo si spezza
e il fiore del suo amore illanguidisce.
Integro sempre per gli occhi del mondo,
crescere sempre e poi piangere piano
la sua sottile e profonda ferita:
il vaso è infranto, non lo toccate.
Scritto da: La Passante
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